Antonio Carena


Antonio Carena (Rivoli 1925 - 1 luglio 2010). Nel 1950, dopo aver conseguito il diploma presso l'Accademia Albertina di Belle Arti alla scuola di pittura di Enrico Paulucci e Mauro Davico, espone alla XXV Biennale di Venezia. Nel 1951 vince il premio "Dino Uberti" come miglior diplomato e il premio "Cattedra di Pittura" alla II Mostra Nazionale delle Accademie di Belle Arti, Napoli.
E' stato docente di figura al Liceo Artistico Cottini di Torino, e successivamente ha insegnato pittura all'Accademia di Belle Arti di Cuneo.
I suoi primi "cieli" furono presentati da Michel Tapié; in seguito la sua opera e' stata commentata dai maggiori critici, da Galvano a Fossati, Sanguineti, Rosci, Mantovani, Mistrangelo e molti altri.
I cieli aerografati, così come le lamiere, plastiche, marquisettes, tele, perspex e legni presentati con lo slogan "pelle, sempre pelle, fortissimamente pelle" sono stati esposti in mostre collettive, insieme alle opere dei maggiori artisti internazionali: Burri, Capogrossi, Fontana, De Kooning, Pollock, Tapies, Bacon, Magritte, Man Ray, Switters, Picasso, Max Ernst, Léger, Miro' e molti altri.
Per la serie "Cielo-quanto-ti-amo" ha "vitalizzato" soffitti e pareti a Roma, Ginevra, Rivoli, Torino e Parigi.
Ho disopacizzato uno spazio neutro in virtù della nuvolazione che tipicizza il mio "modus operandi", fabbricativo di un cielismo funzionale, non protesico della naturalità ma afferente ad una romantica operazione "in vitro". Se l'operazione CIELO-FIORE sottende un filtro interpretativo, al fruitore innocente d'intrighi linguistici sarà bastevole appagamento per l'occhio, l'evidente, epidermica salute redattiva.
(Antonio Carena)
 Nel 2004 Gallery SB. ART Torino gli dedica la mostra "Il cielo in una stanza. Opere dal 1962 al 1996".